martedì 12 marzo 2013

CHACARERA: zarandeo y zapateo

LA CHACARERA 
- lettera a Ginger

Ciao Ginger,
ci stiamo dedicando alla Chacarera e la tua presenza ci manca. Immagina le distese polverose della pianura argentina, immagina un corteggiamento in cui mettere tutta la propria passione nella potenza delle gambe ....  Anche senza avere gli stivali del gaucho quando batti tu i piedi fai sentire il ritmo a tutta la fila, mentre con gli occhi sei capace di sorridere o di gelare chi ti sta di fronte.
Ogni donna si improvvisa corteggiatrice e sventola la propria gonna improvvisata "come un ventaglio al contrario": il bello della danza è che non ci sentiamo mai prede (piccola riflessione sull' 8 marzo appena trascorso).
Quindi, bello mio, torna presto, tornate presto a zapatear.




La chacarera è una danza tradizionale tipica dell’ Argentina e della  Bolivia.
La chacarera arriva dal folklore, è un ballo di corteggiamento, sostanzialmente di campagna. Questa danza si balla spontaneamente solo in certe zone dell’ Argentina (specialmente a Santiago del Estero) e nella zona sud della Bolivia. Si esegue tradizionalmente con chitarra, bombo y violino, sebbene a partire dalla fine del   XX secolo sono nate formazioni  strumentali molto variate. Esistono sia chacareras cantate (sia in spañolo che in quichua santiagueño ) sia solo strumentali.
E’ ballata da coppie che danzano liberamente  con vari tipi di giri. con tutte le donne da un parte e gli uomini dall'altra che prima anticipano la danza con il battito delle mani e poi si intrecciano con eleganti volteggi sino all'abbraccio finale.
Era una danza in 6/8 e la base strumentale in 3/4. Questo particolare gioco ritmico tra ritmi binari e ternari è condiviso con altri balli popolari argentini. La sua origine  è molto difficile da individuare, probabilmente nacque nella zona di  Santiago del Estero, soprattutto nel sud della Provincia, dove il ceppo della popolazione si è formato con argentini di discendenza africana. Questo spiega, accanto alla chitarra e al violino, l'accompagnamento del bombo, un tamburo piuttosto alto sul quale la mano sinistra, stretta attorno al manico di una piccola mazza, produce un suono abbastanza profondo, strumento di chiara influenza indigena e africana.
Il nome viene del vocabolo «chacarero», ‘lavoratore in una chacra’ (chakra: ‘campo di mais’, en quichua santiagueño), perché generalmente si ballava in campagna (tutte le zone, tra loro limitrofe, dove si pensa sia nata la chacarera, sono caratterizzate da un clima abbastanza arido, con grandi distese di terra polverosa: questo dettaglio è importante per immaginarsi e capire una parte molto importante della chacarera, el zapateo, dove l’uomo con dei movimenti al limite della slogatura delle caviglie e delle ginocchia, colpisce violentemente la terra con l’interno e l’esterno del piede). Solo dopo arrivò nei centri urbani (verso la metà del XX secolo arrivò a Buenos Aires, con la gran affluenza de migranti per l’ industrializzazione dove però non attecchì mai del tutto) ed ora si balla in molte zone dell’Argentina con caratteristiche e peculiarità locali..
La descrizione dei  passi  suole essere la seguente:
·         Introduzione in cui i ballerini battono le mani dopo aver realizzato una serie di passi liberi che simboleggiano, come in tutte le danze argentine, l’inizio del corteggiamento. Uno dei musicisti avvisa con un grido «¡Se va la primera!» o qualche altra variante. Una volta terminata l’ introduzione musicale, si sente il secondo grido: «¡Adentro!» che inizia i movimenti e il canto.
·         Passi:
    • Avanti e indietro: la coppia fa due passi in avanti e due retrocendendo schiccando le dita e con le braccia quasi totalmente estese sulla testa. las cabezas.  
    • Giro: La coppia fa due passi in avanti arrivando al centro e torna al posto
    • Vuelta intera: La coppia si scambia di posto lasciando il centro libero e ognuno torna poi al suo posto, senza mai voltarsi di schiena. Questa figura occupa l’intervallo non cantato.
    • Zapateo: l’uomo fermo sul posto batte i piedi (zapatos= scarpe)
    • Zarandeo: la donna si muove con  el zarandeo, un movimento in cui, sostiene la gonna con entrambe le mani scuotendola come un ventaglio capovolto (zarandear=scuotere) e realizza uno o due piccoli  giri senza dare mai le spalle al cavaliere.
    • ¡Áhura!: comincia con il grido «¡Áhura!» (adesso’). La coppia fa dapprima una media vuelta e dopo conclude  con il «giro y coronación»: la coppia  ruota in maniera che entrambi rimangano in centro e che l’uomo termini con le sue mani sulla testa della donna. Spesso questo momento è sostituito con un abbraccio coreografico ed un sorriso di liberazione, dopo tanti giri ecco il meritato premio.
       La coppia approfitta poi della pausa e dell’introduzione della  «segunda»
      che viene chiamata in maniera analoga alla «primera», con un grido de uno dei musicisti, per retrocedere fino a una distanza simile a quella dell’inizio.
 Abiti per ballare la chacarera
Donna: scarpe di cuoio con tacco leggero. Vestito in due pezzi: gonna  con giro largo e adornata di volantes, camicia abbottonata davanti con volante applicato come sopragonna ed altri sulle maniche e intorno al collo. Acconciatura con una o due trecce.
Uomo: stivali con o senza sproni.   Giacca corta con angoli retti e piccoli adorni, camicia bianca o colorata, fascia in vita, fazzoletto di seta al collo con le punte sulla schiena. Cappello non troppo alto, coltello alla cintura.