Avevo sedici anni e frequentavo il corsi di danze popolari Arci in via Modica a Milano. Li frequentavo soprattutto perché facevo a ruota quello che faceva mia cugina Benedetta, più grande di me di quattro anni e con amici che mi erano molto simpatici, soprattutto uno con gli occhi azzurri iscritto a ingegneria .
Energia e fiato non mancavano e memorizzavo senza fatica tutte le sequenze e i passi.
Mi piaceva ballare un po' di tutto, non mi facevo troppe domande, mi bastava il movimento insieme agli altri. Durante il giorno le noiose lezioni all'istituto magistrale, i compiti, le ripetizioni... la sera diventavo grande e mi fiondavo con la bici in quel gruppo di appassionati di danze popolari brillanti e allegri.
E poi una mattina durante una lezione di latino ho visto sul libro la riproduzione di un affresco romano con una danza funebre di donne e sono rimasta di sasso!
Io sento di non poter mancare al compito di questa fortissima catena culturale che si annoda al passato e guarda al futuro.
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