domenica 7 aprile 2013

kARAGUNA - il mio grosso grasso matrimonio greco

tutte in cerchio per la 

ΚΑΡΑΓΚΟΥΝΑ - KARAGOUNA






gruppo greco di gipsy swing 
 Ed ecco la Karaguna, danza greca ballata ai matrimoni. Musica e passi che sono diventati simbolo della cultura ellenica, reinterpretati anche in chiave jazz e swing, oltre che in un video parodia con la celebre coppia formata da Stan Laurel e Oliver Hardy

 



Il titolo della danza si riferisce a una donna del popolo dei Karaguni (Karagounoi), gli antichi abitanti della Tessaglia, una regione della Grecia centrale. Nasce come una danza prettamente femminile, in cui le donne indossavano il loro decoratissimoabito tradizionale, con gli uomini che stavano ai margini dello spazio delladanza accompagnando il tempo co le mani.  E’ caratteristica la postura delle ballerine:  la loro compostezza è dettata dall’abito così riccamente adornato di ricami e dettagli preziosi da renderle piuttosto rigide; nel ballo viene valorizzata la femminilità con i delicati movimenti di piedi e le caviglie e il girare della testa. Le donne si tengono per mano in un cerchio aperto e colei che conduce la fila a volte si permette piccole variazioni e si volta frontalmente a danzare con la seconda ballerina.Spesso la danza veniva cantata dagli stessi partecipanti al ballo. Il testo racconta di un uomo che vede la sua bella karaguna alla finestra e si strugge per farle sapere il suo amore promettendole di regalarle vestiti, gonne e giacche ricamate.
Il vestito femminile karaguno è uno dei più spettacolari della Grecia: riccamente ornato è coloratissimo, risplendente di dettagli in metallo prezioso (cintura, ricami, nastri, foulard, ecc). Si compone di una sottoveste di lino con ricche frange nere o blu sui bordi delle maniche e della gonna, coperta da una veste finemente plissettata anch’essa riccamente ricamata con caratteristici ricami rossi e arancio (colori che tornano anche nelle calze, secondo alcuni ricercatori) ed accompagnata da un gilet con disegni e simboli colorati. Il costume è completato dalle maniche con cordoncini multicolori o dorati e il caratteristico grembiule. La testa è coperta da una sciarpa di seta nera o cotone ricamato avvolta intorno al capo e fissata con cordoncini dorati; dal fazzoletto fuoriescono spesso ciocche di capelli che cadono ai lati del viso. Dalla testa, dal petto e dalla cintura pendono ornamenti come catenine, monili e monetine.
Grembiule: il costume femminile ha un particolare grembiule (chiamato “podia”) trapezoidale la cui superficie è tutta decorata con motivi di spirali, arabeschi, roselline, croci, lune, foglie e serpenti ricamati in argento. Questo tipo di grembiule aveva una funzione puramente estetica e non serviva per coprire e proteggere l’abito sottostante ma era esso stesso l’elemento più sontuoso dell’abito e accessorio simbolico fondamentale per l’abito da sposa. Ogni donna poteva averne più capi (anche una quarantina!), ognuno con uno speciale significato sociale, da indossare in diverse occasioni. Il vestito maschile è molto più sobrio e si compone da pantaloni di lana neri ( i vraka), la cintura e la camicia bianca di cotone con ampie maniche e il gilet di lana nero. Sulla testa indossavano un piccolo cappello rotondo nero di feltro.
ed ecco la musica......

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